EgoTrip

Wednesday, March 29, 2006



ebbene si', tutto quello che mi rimane e' la tazza del cesso, un fumetto lesbico intellettualoide e una canottiera che mi regalo' una vita fa la norvegese Tora.

con l'esperienza della migrazione mi sono resa conto, con gioia, che posso fare a meno di tutto. di qualsiasi cazzata materiale.
posso mangiare una volta al giorno
posso indossare gli stessi pantaloni finche' non fanno schifo pure ai cani
posso non scopare per mesi

sono in grado di guardare, godere e non toccare.


e in questo vuoto pieno di sogni e di ideali, in giornate come questa
mi sento la stronza piu' fortunata del mondo.

dice San Paolo: se ho l'amore, niente mi manca.
e ha ragione.


io amo slavina
ed e' l'amore piu' gratificante che mi sia mai accaduto di provare.

Saturday, March 18, 2006

riemersa da una notte infinita di bottiglie volanti e baccagli vincenti,
mi preparo alla seconda epica notte del mio primo weekend libero da mesi.


com'era prevedibile, ieri notte e' successo di tutto.

in prima serata era convocato un megabotellon (una bevuta di massa per strada) nella rambla del raval.
noi siamo andati tutti insieme, io, mia moglie e la famiglia.
arrivati sul posto, scenario genovese con mossos in assetto antisommossa e sguardi truci. impossibile entrare nella piazza con alcunche' di bevibile per le mani. tutti perquisiti, bevande confiscate e mal rollo.

e allora tutti rimanevano fuori, a sbevazzare in faccia alle divise, con una tensione che cresceva sempre di piu', minuto dopo minuto.

e la folla non aveva l'aspetto di nessun *blocco* di movimento e per questo, con l'occhio lungo di 10 anni di manifestazioni e affini, ai primi tumulti mi sono data poco eroicamente, perdendo tutta la famiglia e dirigendomi sola come una pazza verso il mio centro sociale preferito, la Makabra, dove si teneva un fieston in onore di un ragazzo morto la settimana scorsa.
morto suicida.

altro che bottiglioni.


e mentre la citta' ardeva, perche' come dice il saggio chi semina vento raccoglie, se non tempesta, quantomeno sassate e cassonetti bruciati
io mi dirigevo verso un luminoso oggetto del desiderio che ho deciso di puntare da una settimana.

10 anni di movimento, 10 anni di lotte, 10 anni nella comunicazione...
quante volte mi sono detta che vaffanculo avrei potuto impiegare meglio il mio tempo. ecco ieri sera e' stata una di quelle serate che invece no
che tutto aveva un senso
che se io non ce l'avevo manco troppo chiaro un disegno era scritto.
e non era scritto manco tanto male.

l'oggetto del desiderio si e' sbrodolato di piacere dopo due flapflap e un altro paio di discrete mosse segrete di slavina (una ve la svelo, che certe skills si devono condividere: l'appoggio marpione di una chilata di tette nella di lui parte del corpo piu' prossima - funziona SEMPRE)

ed ho continuato la serata appollaiata sul mixer video, felice delle mie doti di comunicatrice, dell'occhio lungo e il piede veloce, del fatto che sono in questo mondo non solo da spettatrice.

stasera il gioco continua, per poi finire in gloria domani (prevista una gita in campagna con scorpacciata di calsots, cipollette alla brace con salsa di romesco... yum)


spero di sopravvivere a questo turbolento finesettimana.

spero di baciare delle labbra morbide e di non avere l'alito cattivo.

spero che tutt@ continuino a provare a resistere, che io non ce l'ho proprio il gusto del riot e faro' di tutto per cercare altre strade per difendere lo spazio pubblico come spazio di tutt@ quell@ che lo usano...
pero' quanno ce vo' ce vo'.


confusa e felice,
sempre vostra

Thursday, March 16, 2006

se questo mese vincessi 200 euri
e non fossi attanagliata da debiti imbarazzanti
mi comprerei un Lacie da 250 Giga
e farei questo

Tuesday, March 14, 2006

tornata a casa dopo una breve parentesi italica
stressante come tutte le altre volte

in piazzetta un pazzo ulula un flamenco scomposto
e tra un po' usciro' fuori per chiedergli per favore me cago en dios smettila


nel frattempo m'hanno smantellato il blog,
quello su superfluo
ancora non s'e' capito bene perche' e percome,
e sto un po' stranita.

quindi per ora continuero' la versione italiana della telenovela qua sopra
(la versione spagnola continua con una voce lamentosa di donna che s'e' aggiunta all'urlatore flamenco di cui sopra
e il vicino nevrotico e' uscito a chiedere ai due di smetterla)


secca e aiconica a sto giro,
anche se vorrei raccontare un miliardo di cose